sabato 18 dicembre 2010

SENSAZIONI ALL'HOSPICE.


SONO ENTRATO.Un senso di estraneità.Tutto lucido,risplendente,pulito,musica soffusa.Una strana sensazione di irrequietezza.Maledico la volta che non sono riuscito ad interpretare quello che il mio subconscio urlava.Troppa pace,troppa tranquillità,troppi i vezzeggiativi rivolti ai pazienti dal personale,che non ricevevano risposta.Un mondo alieno.Quando ho realizzato,troppo tardi.Mancava qualche cosa e non me ne sono accorto cosa mancasse.Mancava la VITA.Mancava la vitalità di un ospedale normale,di una casa di cura,di un cronicario.I rumori,l'affacendarsi di un nosocomio.Sono stato quasi due mesi in un reparto di rianimazione,ma pur col suo immenso carico di dolore,il reparto manteneva una atmosfera viva.Aleggiava qualche cosa di diverso che non trovavo all'HOSPICE.La SPERANZA.Ecco cosa manca all'HOSPICE,l'atmosfera della speranza,anche minima,vaga,quell'atmosfera creata dallo sprigionarsi dalla voglia di resistere,di combattere il male.L'energia di coloro che resistono e vogliono provare a combattere la morte.La speranza infonde quest'energia ed all'HOSPICE la speranza è preclusa ai degenti,perchè le "cure all'oppio"han spento loro il cervello,han staccato la spina che connette ogni neurone all'altro.L'HOSPICE è un SET di un teatro tragico,dove la commedia è recitata dai palliativisti in un linguaggio accademico,incomprensibile.Manca il pathos del "vero"ospedale,manca l'energia delle vera cura terapica.Nulla è indirizzato ai fini di salvezza o mantenimento in vita del paziente,ma tutto è finalizzato per la sua veloce dipartita.Tutto è incentrato sulla "MORTE" all'HOSPICE,la MORTE DIGNITOSA,predeterminata,voluta,cercata.E la MORTE sicuramente verrà all'HOSPICE.Son tutte prestabilite le mosse del personale "medico".Nulla che non sia dettato dai loro manuali che insegnano esclusivamente come dare la Morte.Il personale porta una maschera,indossa un costume di scena,recita la stessa pantomima invariabile,per tutti i pazienti,senza calore vero,perchè finalizzata ad un unico scopo :l'EUTANASIA. La sensazione di qualche cosa di profondamente sbagliato ti attanaglia all'Hospice,il difficile sta nel decifrarla.Per questo tento di trasmetterla,anche se a posteriori a chi avrà la sventura di contattare un HOSPICE o semplicemente per prevenire ,allertare chi potrà avere questa non augurabile necessità.C'è qualche cosa di "inumano" che aleggia nell'aria di un HOSPICE,solo che è difficile,ripeto,coglierne la natura.E quell'inumano è generato dalla nuova "ETICA" che i palliativisti vanno diffondendo.L'etica della cultura della morte,l'etica della resa incondizionata davanti al MALE,l'etica della proclamazione della MORTE DIGNITOSA,come unica meta per un oncologico giudicato terminale.L'atmosfera nell'HOSPICE è di una falsa magnificenza,una architettura studiata per stupire il visitatore,per indurlo ad accettare la triste realtà camuffata da falso senso di appagamento ambientativo.Possono risplendere le luci dell'Hospice ma rimarranno le tenebre di quel che vogliono nascondere.Torno a ripeterlo,l'ho sentita questa sensazione che purtroppo non son riuscito ad identificare,perchè si è alieni ad una cultura del genere.Si è ingannati.Han preparato bene le loro coreografie,i loro fondali scenici, i palliativisti.Sono degli abili registi,ma non possono infondere quelo che non vogliono ci sia,la SPERANZA,e questo si sente.L'HOSPICE è l'agonia più estrema,il terrore dell'ignoto rivelato.L'hospice grida disperazione camuffato da clinica Svizzera di lusso.Non fatevi ingannare,non ricoveratevi i vostri cari.Moriranno senza speranza,moriranno senza essere coscenti.La calma indotta dall'oppio non è calma,accettazione,è solo sedazione estrema,la "SEDAZIONE PALLIATIVA".

2 commenti:

  1. Ho letto la storia di tua moglie. Ci sono passata anch'io con mio padre e condivido in pieno tutto ciò che dici. Mi dispiace che anche tu sia incappato in queste strutture ma sono contenta che anche tu hai avuto il coraggio di denunciare ciò che succede lì dentro. perché penso che sia necessario denunciare il più possibile queste cose cercando di mettere in guardia le persone che, come noi, in totale buona fede, si sono fidate di medici e infermieri tutt'altro che eticamente corretti.
    Ti chiedo l'autorizzazione a pubblicare la tua storia sul mio blog, citando la fonte ovviamente, e ti mando il link del mio.

    https://dirittideglianziani.blogspot.it

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    1. Il mio non è stato coraggio ma disperazione!Non ci vuole coraggio a denunciare ciò che è la pura verità. Cara Marzia,purtroppo il coraggio non serve davanti le forze delle tenebre,davanti a coloro che si servono della menzogna camuffata da buonismo.E' che si è solo,od almano in troppo pochi a combattere l'oscurantismo e la menzogna.Io in questi anni sono e son passato per un poveretto che non sapeva quel che diceva,in quanto affranto dal dolore della perdita.Non avevo capito,secondo i ben pensanti,che mia moglie era stata eliminata perchè non sossfrisse,malgrado lei avesse tentato di resistere a questa trappola immonda,nella quale ERAVAMO caduti,che chiamano palliativismo e che ammantano di pietà profonda,per convicerci e per convincere.Ma coraggio.Marzia,continua anche tu a denunciare questi lagher,camuffati da bontà cristiana,verso chi soffre.

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