TRATTASI DI PRENDERE COSCIENZA DI UNA REALTA' CHE IL SISTEMA HA CAMUFFATO PER CONVENIENZA ECONOMICA E POLITICA,CON L'INVENZIONE DELLE "CURE PALLIATIVE",ABBANDONANDO I MALATI TERMINALI NELLE MANI DI COLORO CHE DEFINISCO BOIA DI STATO E CHE HAN FATTO DEL DISPENSARE MORTE ANTICIPATA UNA FILOSOFIA CHE VORREBBERO DEFINIRE D'AIUTO PER CHI STA SOFFRENDO,RIDUCENDO IN MANIERA PREDEFINITA L'ASPETTATIVA DI VITA DEI POVERETTI CHE LORO DICONO DI TANTO AMARE!
domenica 3 ottobre 2010
CESARE BONI,IL PALLIATIVISTA INNAMORATO DELLA MORTE.
Non conoscevo il mondo delle "cure palliative".Non sapevo dell'esistenza degli Hospice.Purtroppo la sorte ha voluto che mi scontrassi con questa realtà.Nel giro di due giorni ho capito. Ho capito che sono la facciata dell' EUTANASIA.
Una EUTANASIA CAMUFFATA,da sostegno ai malati terminali.Una EUTANASIA applicata con zelo fanatico,per volontà di risparmio sulle vere cure mediche,ma sopratutto per affermare un nuovo credo.Il credo della MORTE DIGNITOSA.
Pur nella mia ignoranza,ho inquadrato il "TIPO" di medico che si applica alle "cure palliative".Il termine stesso della loro "terapia"mi ha fatto sussultare.Come,questi,mi dicon che son "cure" le loro e le chiamano palliative?Ma mi prendono in giro?Non vedono che un termine annulla l'altro? Una "non cura"non può essere contemporaneamente "cura"!E' un PARADOSSO!Ma loro,applicano,predicano il paradosso.Quel che mi ha colpito immediatamente è stata la loro condotta "professionale".Non da medico,ma da ADEPTO,da mistico religioso.Tant'è vero che li ho subito rinominati come ORDINE MEDICO-MONASTICO DEI CAVALIERI DI S.MARTINO.
DI S.MARTINO per l'aggettivo con cui qualificano le loro "cure".Palliative,il "Palium",il mantello del Santo,con cui celano la verità.Nella mia ignoranza,ripeto,ho visto giusto.M'è capitato,per puro caso,di soffermarmi su di un articolo,di tal CESARE BONI.Un GURU per i palliativisti.Morto di recente.Una personalità,manco a dirlo,del mondo accademico.Un insegnante universitario di psicologia,un recensore,uno scrittore di trattati.La sua qualifica specifica?"TANATOLOGO".TANATOLOGO.UNO "STUDIOSO"DELLA MORTE!
Ma a che personaggi affidano le Cattedre?Le cattedre da cui si dovrà insegnare,licenziare, gli operatori della psiche!.Ma se non sappiamo nemmeno che cosa sia la VITA che vediamo evolversi,crescere in ogni essere,in noi stessi e vogliamo elucubrare sulla morte?Una follia.Se si legge uno dei suoi libelli si inquadra il tipo.Un'invasato di esoterismo,uno certo che la morte sia questo e quest'altro.Uno certo che il "dolore"consista in quattro diverse varietà.Un sostenitore accanito delle "cure palliative",la panacea per i moribondi.E pontifica pure come abbia ad essere il PERFETTO PALLIATIVISTA".Un misto di medicina,carità cristiana,con una spruzzata di Yogi e che sappia recitare i Mantra.Che magari abbia anche qualche visione mistica e che raccolga in se una miscellanea di tutte le religioni.Insomma uno SCIAMANO SPECIALIZZATO.Si augura pure il "professore",venga istituita la disciplina univesitaria del"palliativismo",una LAUREA valida a tutti gli effetti.Logico,l'"IMPRIMATUR" accademico non può mancare a certifica di serietà!
Figuriamoci i neofiti del palliativismo che cosa hanno visto in lui,nel professore certificato.L'illuminato,il profeta della loro causa.
Un beghino zelante,e si avrà l'identikit del perfetto medico palliativista.Come tutti i neofiti,lo "zelo" è la loro caratteristica distintiva.Come i primi cristiani,che preferivano il martirio all'abiura.E di questo che mi vado metaforicamente sgolando sul WEB.ATTENTI AGLI ZELANTI.Son sempre stato un pericolo e sempre lo saranno.Tirano diritti per il loro cammino, per affermare il loro credo.Non si curano delle macerie che lasciano alle loro spalle.L'importante è che affermino la "loro" idea.E l'idea palliativa ,ed i "professori"che la predicano,esclude la SPERANZA,la possibilità anche se remota di remissione del male,di ritardo del male,di stasi del male.TERMINALE SEI?DEVI TERMINARE!Loro ADORANO la MORTE,loro ESALTANO la MORTE.Loro seguono gli insegnamenti di chi "STUDIA" la MORTE.Io mi "sgolo" e grido al lupo,al lupo.Ma non sono come Pierino.Non faccio scherzi,io.Attenzione per molti il LUPO verrà e li divorerà.
Nessuna speranza per i terminali.Tanto c'è l'anima di CESARE BONI,che ha insegnato come accompagnarli alla Morte.E poi costano i terminali mantenerli ancora un pò.Meglio spendere in armamenti,negli spettacoli,nella ristrutturazione delle chiese,nelle "SAGRE DEL BROCCOLO.,Quelle portan voti e soldi.Facciamo qualche cosa di utile a divertimento dei sani,non si sprecano soldi per chi "deve" morire.Giammai non c'è rientro.Viva i "medici"palliativisti,viva i" professori"alla CESARE BONI,veri benefattori dell'Umanita'.Viva gli innamorati di THANATOS!
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Ho letto con attenzione tutto l'articolo e quello che non capisco è il perchè di tanta aggessività e disprezzo per una persona che ha dedicato tutta la sua vita alla ricerca di una risposta alle domande per lui essenziali sui temi della vita e della morte.
RispondiEliminaSi può non condividere ciò che una persona dice, si può argomentare, si può essere in disaccordo con il sistema nel quale viviamo, tutto questo si può fare nel rispetto reciproco e senza questa aggessività gratuita ed anonima rivolta oltretutto ad una persona che non è più con noi fisicamente.
Franca Ballotti
La mia non è aggressività gratuita contro un morto.Lui,con le sue idee ha fatto più male a me che io a lui da morto.A fanculo gli adoratori della Morte.Gli invocatori della morte per gli altri!Pensino ai cazzi loro.Pensino alla loro di morte!Non instillino il concetto dell'ELIMINAZIONE EUTANASICA come UNICA soluzione del problema,davanti la malattia irreversibile per la scienza odierna.Pensino ai cazzi loro!E' per teste di minchia come questo che la mia DANI è stata TERMINATA!E per mentalità malate come quella del BONI,che le finte cura,che prendono il nome di palliative, hanno preso piede.E' per debosciati come lui che a molti vengon rubati prezioso ATTIMI di vita.Provatevi voi ad essere davanti la morte e cercare con tutte le forze di ritardarla ed esserne impedito!Idioti!Possa bruciare nel più profondo dell'Inferno CESARE BONI e quelli che impongono la sua tetra filosofia!
EliminaCesare Boni fu un grande, cavolo avete da criticare ?! Egli attinse dai testi sacri di tutto il mondo la sua conoscenza...
RispondiEliminaTi sei mai ritrovato a tu per tu con la MORTE?Pensi ti venga voglia di invitarla,come se niente fosse a discorrere con te?Li ho visti reagire,quelli con un pò di lucidità nel cervello,davanti alla prospettiva della morte.Anche se a pezzi,stravolti cercavano di non accettarne la compagnia.Idioti cosa pensate che sia la MORTE?L'inizio di una nuova Vita?Non lo sa nessuno e nessuno è ritornato per dircelo.Perchè uno sta elucubrando di morte,come il BONI,i Santi e molti altri invasati,pensate conoscano la verità?Fanculo son cacciaballe che cercano di fare centro.Lasciate che ognuno viva la propria vita,fino in fondo,se lo vuole,non fate decidere ad altri quand'è ora di dire basta.Ognuno ha la propria scelta da fare,non lo si costringa alla scelta,rimbambendolo con scemenze o sedativi come all'HOSPICE.Cesare Boni,il TANATOLOGO del caspita.si tenga per se la sua IDEA di morte,non cerchi di imporre il suo credo per vanagloria,l'essere osannato come "studioso della Morte"!A fanculo!
EliminaHo avuto il privilegio di conoscere il prof.Cesare Boni, ho partecipato a due suoi seminari sul viaggio dell'anima dopo la morte e posso affermare in piena coscienza che era un uomo straordinario, detentore di una immensa cultura , intelligenza e soprattutto tanta umanità. Ha scritto un testo bellissimo sull'argomento di cui sopra e posso garantire che era una persona che amava moltissimo la vita, che non ha mai considerato la morte coma la fine della vita perchè per lui non c'è interruzione vitale, ma solo un passaggio in una dimensione non corporea ma non per questo meno viva! Non capisco le ragioni di tanto accanimento da parte sua, non lo ha conosciuto personalmente e non può giudicare.Può avere le sue opinioni come è giusto che sia, ma non affermi errate cose sul prof. Cesare Boni visto che di lui sa poco e nulla. Quello che afferma dimostra solo che lei non ha capito niente non della morte , ma della vita.
EliminaIo ho avuto la grande fortuna di conoscere personalmente CESARE BONI e la sfortuna di averlo conosciuto troppo tardi (27/07/2009 a Cuneo)una persona splendida, profonda e carismatica, posso assicurare che lui sapeva dare ogni risposta anche sulla morte, ma non la morte considerata FINE ossia sulla vita dopo la morte. Quindi condivido pienamente il messaggio di Fiorella.
RispondiEliminaInoltre per quanto riguarda i malati terminali credo che una persona malata, per esempio di "cancro", può scegliere il suo destino affidandosi al comune ospedale dove fino all'ultimo minuto i medici opereranno secondo "protocollo" - ti puoi prenotare una chemioterapia anche il giorno prima di morire - si, ti allungheranno la vita di un mese, due mesi, un anno... ma ne varrà la pena a quelle condizioni??; può scegliere di non farsi curare...ognuno...!, ma a mio parere, ripeto a mio parere, la cosa più giusta è proprio affidarsi al mondo delle "cure palliative" , scegliere un Hospice e avviarsi verso una morte DIGNITOSA ...vi sembra poco??
Finisco consigliando a tutti di leggere "Dove va l'anima dopo la morte" e "Il libro dei misteri sublimi" di Cesare Boni. Altro genere, ma anch'esso stupendo "L'eterna ricerca dell'uomo" di Paramahansa Yogananda. Ci tengo ancora a precisare, per chi non lo sapesse, che Cesare Boni è morto 4/4/2010 (giorno di Pasqua!!!)
Dal modo in cui scrivi Gian Piero mi sembri giovane e pervaso da zelo per la causa palliativista.Parli dei terminali come fossero cose,che per loro non contasse niente un'ora di vita in più!Hai mai assistito un "cosidetto" terminale?Penso di no,se no capiresti cosa vuol dire l'attaccamento alla vita.Non farti inebetire dal GURU!Anche lui,il CESARE BONI,sa sulla morte quanto ne so io o tu.Cioè niente!E' solo che finge di sapere,per convincerti che ti è superiore oppure si arroga,millanta di sapere!Svegliati e rispetta chi sceglie di cercar di poter vivere ancora un poco.Non puoi scegliere per gli altri .Il PALLIATIVISMO rende ciechi.I suoi maestri insegnano ad ADORARE LA MORTE,ATTENTO.E' UNA DOTTRINA MACABRA!
Eliminasignor sanoppe, quanta acredine nelle sue parole. Se ne deduce che lei ha avuto un'esperienza pessima con i medici delle cure palliative e me ne dispiaccio per lei e per la persona a lei cara che loro (non) hanno curato. E questo può accadere,ovunque e sempre, di avere esperienze negative intendo. Stiamo attenti però a non generalizzare. Nelle sue parole non si fa cenno alle spesso atroci sofferenze a cui vengono sottratti malati terminali -sopratutto di cancro - e l'Italia è stato uno degli ultimi paesi in Europa, se non l'ultimo in assoluto, non ne sono certa, ad adottare queste metodiche di accompagnamento alla morte. La presenza del Vaticano dentro al nostro paese ha rallentato queste acquisizioni di civiltà. Le atroci sofferenze devono poter essere attenuate per chi lo vuole. Fino a pochissimo tempo fa in Italia questo non era possibile. La mia esperienza personale mi porta a rivolgere un sentito ringraziamento a quei medici e infermieri che si sono occupati di mio padre nei suoi ultimi giorni. Ci hanno offerto un aiuto medico e umano veramente di grande spessore. Ognuno è libero di scegliere, mio padre aveva chiesto di non soffrire ancora (dopo aver già sofferto per mesi), quei dolori erano diventati insopportabili. Io sono stata presente fino al suo ultimo respiro e vedere un ombra di sorriso nel volto di mio padre che ormai era fisicamente la metà di se stesso mi ha dato conforto. Mi dispiace che lei abbia avuto un'esperienza così negativa, ma questa, secondo il mio modesto parere, non le da diritto di fare una crociata contro queste cure palliative ( parlare semplicemente di cure sarebbe si un'assurdità in un malato terminale, "loro" interevengono soltanto quando non c'è più niente da fare e non ci sono speranze di nessun tipo e lo dichiarano, semplicemente nel termine 'palliative' per non indurre nesuno in false speranze), nè tanto meno ad usare termini così aggressivi con chi non ha il suo stesso pensiero.
RispondiEliminaAcredine?Odio profondo!Avermi fatto credere che fosse una struttura di recupero quando invece si applica l' Eutanasia Camuffata?E poi finiamola con questa dedizione del personale.Vorreste forse che prendessero a calci in culo i ricoverati?Fanno quello per cui sono pagati.Forse a voi hanno tolto un peso,a me la vita!Non aveva dolori Lei,solo che quando è stata ricoverata è degenerata in maniera esponenziale!Cazzo non le han fatto niente di niente,solo iniezioni velenose!Buon per lei che è convinto che per il suo caro abbiano fatto il massimo!Lei invece non avrebbe voluto morire,Lei voleva lottare.Solo che non glielo han permesso.E volete che non provi acredine per chi non le ha permesso di tentare.Per la morte c'è sempre tempo,è per la vita che non ce n'è!Non potete scegliere per altri la morte anticipata!
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RispondiEliminaHo eliminato la tua risposta al mio post,perchè idiota e dettata da una non consapevolezza di come stanno le cose.Dalla risposta che hai dato mi sembra che la "tossica" sia tu!Ti ci vorrei vedere nella mia situazione,si fa presto esser suffragette a parole.Sei quelle per la MORTE DIGNITOSA?Avanti c'è posto ancora per chi si fa forte e determinato sulla pelle degli altri.Va là,che discorri tanto e forse non sai cosa sia l'amore per la vita e per gli altri!L'amore quello vero,non quello del cinema o dei fumetti.!
RispondiEliminaIl professor Boni è stato un uomo retto , di sani principi e un uomo che parlava facendo riferimento ad elementi Tradizionali ( tutte le tradizioni da Oriente a Occidente); forse dovrebbe rileggere il pensiero di uno dei più grandi filosofi del mondo moderno , Friedrich Nietzsche , la cui frase " DIO è MORTO " è stata dalla maggior parte delle persone mal interpretata; innanzi tutto il maestro di Nietzsche è un Gesuita, poi cosa che pochi sanno amava tutto il pensiero Leopardiano; Nietzsche voleva lasciare ai posteri questo messaggio : con la rivoluzione francese , avete anteposto la ragione a tutte le basi su cui si è sempre fondato l'uomo occidentale ( e parlo di tutti quei valori " tradizionali" che hanno caratterizzato la base dell'uomo occidentale da Platone al XX secolo..ok prosegue lui da qui hai prossimi 200 anni avrete Facebook , e il turbo capitalismo, ognuno avrà il Dio Kazzimiei cui si sentirà libero e padrone di giustificare ogni cosa è questa sua considerazione rispecchia in modo pieno il periodo che stavamo vivendo, per cui caro Sig Sanoppe io al suo posto ci penserei bene prima di sputare su un uomo della tradizione, a seguire le mando una bozza delle considerazioni che fece il Prof Boni sul caso di Papà Englaro
RispondiEliminaSi parla tanto della vita senza sapere cosa sia la vita. Quale è, domando, la natura della vita? Dove la trovo? Di che è fatta la vita?
RispondiEliminaOgnuno parla senza sapere, anzi, meno sa e più parla, e questo anche ai più alti livelli.
Sento pontificare sulla fine della vita. Può mai la vita finire?
Sarebbe sufficiente, prima di parlare, fare riferimento, anziché a frasi fatte, a definizioni prive di fondamento, prendere in mano i grandi libri sapienziali di tutte le tradizioni:
Il Bardo Thodol per il Buddhismo – Le Upanishad e la Bhagavad Gita per l’Induismo, Il Tao teh Ching per il Taoismo, l’Antico e il Nuovo testamento per il Cristianesimo, il Corano per l’Islam, ma anche la visione dei grandi saggi di tutte le tradizioni, per sapere che non vi può essere una fine della vita, perché la vita è eterna:
Vi ho scritto queste cose perché sappiate che la vostra vita è eterna (I° lettera si Giovanni 1-5-13
Nessuno muore perché l’anima porta in sé i segni della sua eternità (Corano LXXV.38)
Ciò che esistere non può cessare di esistere (Bhagavad Gita II°.16)
Non morirò, resterò in vita e annuncerò le opere del Signore (Bibbia – Salmo 118.17)
Perché tutti i grandi testi ci dicono che la vita è eterna?
Perché la vita non è un dono di Dio, come oggi, ai più alti livelli viene predicato, ma è Dio stesso.
Nella Genesi leggiamo: “Dio fece l’uomo dagli elementi della terra. Gli soffiò nelle narici un alito vitale e l’uomo divenne anima vivente”.
Il soffio, il respiro di Dio, che è la vita di ogni cosa creata è il Divino stesso, non un suo dono.
D’altra parte come potrebbe essere concepibile nel Dio–Amore il fatto che Egli doni all’uomo la vita e poi però ne faccia di questo dono ciò che Lui vuole, e quando vuole depredi l’uomo del dono che gli ha dato. Che Dio-Amore sarebbe. Nessuna madre, appena appena amorevole, farebbe altrettanto.
No! La vita è il Divino stesso che fluisce nell’umano, è l’Assoluto che permea il relativo della Sua natura, è l’Infinito che porta il finito a perdere i suoi limiti.
Ma questo errore fondamentale determina due grandi e gravi conseguenze:
l’attaccamento al corpo, con la grande confusione che noi siamo un corpo che ha un anima, anziché la verità e cioè che noi siamo un’anima che si dota, su questo piano di esistenza , di un corpo per realizzare lo scopo della vita.
Non conosciamo lo scopo della vita e quindi la identifichiamo con qualcosa che è impermanente: il corpo.
Eppure tutte le tradizioni spirituali, compresa la nostra, sono assai chiare sullo scopo della vita.
Sarebbe sufficiente leggere nel Catechismo della Chiesa Cattolica (Cap.II°), la grande affermazione di S.Attanasio di Alessandria, padre della Chiesa, , ribadita poi da tutti i grandi Maestri della nostra Teologia: “Dio divenne uomo perché l’uomo divenga Dio”.
L’Islam lo conferma:
“La conoscenza di Dio è la ragione stessa della creazione del mondo”
“La via della conoscenza della vita è la Fana’hiLlah , l’unità con la Divinità, la riunione con l’Assoluto”
Ricordo a questo proposito le rime di due grandi poeti dell’oriente:
“La realtà della vita è la vita,
il cui inizio non è nel grembo materno
e la cui fine non è nel sepolcro.
La materia ed il suo mondo
sono un sogno a paragone del risveglio
che noi chiamiamo con terrore: morte”
Kahlil Gibran – La voce del Maestro
Il concetto di “io” e “tu” deve nella vita divenire Uno e fondersi nell’Amato
Rumi – Poem
La morte riguarda tutti, così come il nascere. Personalmente non vorrei mai vivere in eterno, il ciclo di vita e morte è perfetto, l'universo sembra evolversi in questo modo, attraverso cicli.
RispondiEliminaTutti noi, se non siamo troppo giovani, abbiamo condiviso la perdita di persone a cui eravamo più o meno legati. Comprendo che spesso si rifiuti la perdita di una persona cara, che la rabbia e la disperazione prendano il sopravvento, soprattutto se gli ultimi tempi di chi abbiamo amato sono stati carichi di sofferenza e impotenza. La rabbia è quindi comprensibilissima, è in certe situazioni, anche utile, meglio proiettare fuori di noi la nostra ovvia incapacità di farci una ragione, di accettare sia l’enorme dramma di chi amiamo, sia soprattutto il nostro dramma personale. Non mi permetto di dare giudizi su chi esprime il proprio dolore, ma mi sento in dovere di esprimere la mia riconoscenza a Cesare Boni, alla sua grande umanità, al suo amore per la vita. E posso dire cosa penso io su questo argomento. Non ho certezze sul dopo, posso solo immaginare che la nostra esperienza terrena, come quella di tutti, terminerà con la nostra morte e che tra pochi decenni di noi non resterà nulla nemmeno nei ricordi di chi verrà dopo di noi. Ma penso anche che, in fondo, dell'esperienza terrena della maggior parte di noi, poche sono le cose importanti realizzate ed espresse, e queste poche sono in funzione unicamente di ciò che siamo riusciti a trasmettere a coloro che hanno incrociato la nostra vita, con l'umile prospettiva di aver contribuito, nel nostro piccolo, a questo incredibile processo vivente in cui ci siamo trovati incarnati. Se fossimo meno arroganti e non soffrissimo di egocentrismo cosmico, tutto sarebbe più facile e potremo essere in grado probabilmente di lasciare questa realtà meno drammaticamente. Infine in termini molto pratici credo che la maggior parte della sofferenza che sperimentiamo in vita è causata direttamente dall’uomo, la rimanente fa parte dell’attrito con la realtà. Infine condivido tutto quello che possa aiutare l'uomo ad eliminare un'inutile sofferenza fisica, compresa l'eutanasia, se scelta dal malato.