lunedì 19 marzo 2012

LA DIFFICILE ELABORAZIONE DEL LUTTO.


Ho letto su Internet."LA DIFFICILE ELABORAZIONE DEL LUTTO",un compendio esplicativo da parte della ASSOCIAZIONE ROMANA ASSISTENZA DOMICILIARE,nella quale si evidenziano gli interventi da effettuare verso chi ha subito un lutto devastante,in special modo dopo l'esperienza di un ricovero all'HOSPICE,luogo in cui si è verificato l'evento.Oh sulla carta,l'intervento a sostegno è spiegato per filo e per segno,intervento che i PALLIATIVISTI dovrebbero applicare come regola aurea,data la "professione" scelta!Un cazzo!Io,personalmente,non sono stato seguito ne prima nè dopo!Forse a causa della mia acutezza nell'individuare da subito la vera funzione dei PALLIATIVISTI e nell'esternare agli stessi immediatamente dopo il ricovero della mia DANI,la loro funzione di applicatori dell'EUTANASIA CAMUFFATA? Penso proprio di si.Mi han considerato refrattario al credere alle loro balle,pertanto tutto quanto come a protocollo sul documento citato sopra,datato all'agosto 99,non è stato minimamente applicato nei miei confronti.Non che lo volessi ed ora lo reclami!Questo post a ribadire che è tutta una manfrina,una menzogna,atta a convincere preventivamente,chi venisse a trovarsi nelle mie condizioni,la cosidetta presa in "cura" negli HOSPICE.Non c'è nessun supporto,nè preventivo nè continuativo,atto all'elaborazione del lutto.Non c'è nessun intervento da parte di nessun membro dell'EQUIPE PALLIATIVISTA DELL'HOSPICE,atta a cercar di elaborare il dolore del lutto.Ripeto che è stato il mio caso e quello di altri di mia conoscenza.Sei solo convinto ad inviare nella struttura HOSPICE il "tuo" malato terminale,affinchè la Società si liberi "dolcemente",di un costo insopportabile per la Sanità. Ecco il vero supporto "PSICOLOGICO" offerto dagli HOSPICE.Poi sei lasciato solo,al massimo ti invieranno da uno SPECIALISTA della Psiche a pagamento!Loro il lor compito l'han svolto,quindi arrangiati.L'Eutanasia è stata applicata,secondo il loro protocollo,per il "bene" del paziente e della sua famiglia.Sopratutto per le CASSE delle ASL.Che vuoi ancora rompere dopo che ti hanno fatto un "servizio",gratuito?ARRANGIATI!

3 commenti:

  1. Condivido ciò che hai scritto, ho perso mio marito da circa un mese, ho tanti dubbi e tante domande dentro.
    Di una sola cosa ho la certezza: il medico del'ospedale quando decide che un malato è terminale, non ha più tempo da perdere meglio quindi mandarlo all'hospice, dove ci saranno altri medici che proseguiranno sulla sua decisione, senza nemmeno pensare quanto importante sia per l'ammalato stesso e per i famigliari un mese, una settimana, o anche solo un giorno di vita in più. Ormai l'hanno etichettato e già sanno che non possono trattenerlo più di una settimana perchè altri pazienti sono in lista d'attesa e guarda caso al settimo giorno mio marito muore.
    Non sono servite le mie richieste di valutare bene la situazione, di confrontare l'ultima tac e i referti medici precedenti, no, non serve ormai loro devono solo pensare a farlo morire con rispetto, con tanta calma e gentilezza.
    Una moglie disgustata

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    1. Le sono vicino signora.So bene cosa vuol dire sentirsi impotente davanti a decisioni prese come si fosse in un macello.Ed è questo che sono gli HOSPICE ! Non so cosa mi abbia trattenuto a non prendere decisioni estreme.non avevo più forza,ma solo un odio inestinguibile che ancora mi divora.ho aperto il Blog EUTANASIA CAMUFFATA per avvertire,per gridare al mondo la falsità dell'HOSPICE.Ma mi creda mi hanno giudicato pazzo,che ero sconvolto dal dolore e non sapevo connettere in forma normale.Son passati due anni ma nulla si è attenuato in me.Combatterò sul WEB finchè avrò vita,fintanto che queste FALSE istituzioni vengano capite per quel che sono.Dei lager di eliminazione!Un bacio SANOPPE.

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  2. "False istituzioni" sono parole forti, io non so giudicare e forse non voglio nemmeno pensare a questo. Se penso alla gentilezza e alla delicatezza che hanno avuto con mio marito, mi sento ingiusta solo a farmi sfiorare da quel pensiero.
    Ma se invece penso ai medici, che dal primo momento hanno dato per scontato che le condizioni di mio marito erano peggiorate, che io forse avrei dovuto rivolgermi a uno psicologo per accettare ciò che mi dicevano, che mentre io lottavo per far capire loro che era debole perchè all'ospedale l'avevano imbottito di antibiotico e insulina (anche se non era diabetico)e mi son sentita rispondere che lo è diventato, che il medico dell'hospice gli ha somministrato un antidolorifico perchè aveva male alla schiena per le piaghe, che mi preoccupavo se non mangiava e mi hanno detto che lui non era del cibo che aveva bisogno, che l'ultima mattina di vita hanno chiuso le persiane alle otto, che dopo averlo lavato alle nove hanno tolto la coperta lasciandolo solo con il lenzuolo, che lui non ha mai avuto dolore e nemmeno vomito ed era presente fino all'ultimo momento e che l'ultima iniezione serviva a sedarlo perchè il respiro non era normale (rantolo) e dopo qualche ora lui ci ha lasciati, beh ... allora provo tanta rabbia, tanto dolore e mi sento in colpa.
    Credo che queste strutture siano nate con buone intenzioni, ma che con il passare del tempo gli oncologi degli ospedali,si siano adagiati sui medici dell'hospice, anche quando un ammalato non ha solo poche ore di vita.
    Grazie Sanope

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